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EGITTO: ALLA RICERCA DI PROFUMI, RITUALI DI BELLEZZA E BAGNO DI CLEOPATRA.

L’Egitto è la “terra del sole”, un paese in cui la storia si perde nell’alba dei tempi e che ha affascinato i viaggiatori di ogni epoca. Possiamo attribuire agli Egizi anche il titolo di “antichi Maghi”, per le conoscenze molto avanzate che possedevano rispetto alla Medicina, alla Salute, alla Cosmesi e per un ruolo importante nella storia dell’Aromaterapia. Profumi, essenze, balsami e unguenti erano in stretta relazione con il culto degli déi, poiché, attraverso il profumo, l’uomo si “ergeva” al cielo e si avvicinava al divino, depurando il corpo e lo spirito. Il termine profumo deriva dal latino “per fumum”, che significa “attraverso il fumo”, possiede virtù divine, perché porta la preghiera e l’invocazione al cielo, purifica e lascia una memoria olfattiva. Le fragranze venivano miscelate con basi di grassi, quali olio d’oliva, rafano, sesamo o ricino, insieme a forti sostanze odorose, come il giglio o i fiori azzurri del loto, molto gradito da Tutankamen. Alessandria d’Egitto era il maggior centro di commercio e smistamento di erbe aromatiche e spezie, che partivano per Roma, Capua, Napoli e il Libano. Le condizioni climatiche permettevano la crescita di particolari piante ed erbe aromatiche delle quali gli Egizi avevano competenze sviluppate e la tecnologia per estrarre le proprietà benefiche e prendersi cura del benessere interiore ed esteriore.  
Era un trattamento alchemico, palmare e plantare, effettuato con oli ed essenze profumate e originarie della terra dei Faraoni, come la rosa, il sandalo, il gelsomino, la camomilla e la menta e praticato dai propri schiavi, immersi in vasche d’acqua profumata. Era una pratica che utilizzava manovre dolci, per rilassare e tecniche più energiche, per tonificare, spesso prescritta da un medico, come panacea, in caso di diagnosi o prognosi dubbiosa. Il Massaggio Faraonico è il tipo di rituale che ho vissuto in questi giorni nella Penisola del Sinai, nel più prezioso Tempio Wellness Del Mar Rosso, nel riservato Four Seasons Resort Sharm El Sheikh, un’oasi esclusiva tra fresca vegetazione, mare e cielo. Anticamente, era un’esperienza riservata solo ai Reali Egizi, della durata di 90 minuti, effettuata attraverso manovre d’impastamento profondo, alternate a pressioni e picchiettamenti di sacchettini di lino ripieni di erbe tiepide, come la camomilla e la menta, imbevute di olio caldo di mandorle dolci, per generare una sensazione di rilassamento totale e abbandono.
Ancora ai nostri giorni, a Edfu, sulle mura del Tempio del dio Horus, vi sono iscrizioni terapeutiche sull’utilizzo degli oli essenziali, un prontuario ricco di formule alle quali chiunque poteva accedere. La somministrazione di oli aromatici è tuttora un efficace rimedio naturale, poiché aiuta a ristabilire una situazione fisiologica sana e favorisce l’autoguarigione e il rinvigorimento dell’organismo. “Fra tutti i paesi, l’Egitto è quello più idoneo alla produzione di profumi.” (Plinio) In particolare, i 7 oli sacri per la guarigione dell’anima e del corpo sono collegati ai 7 Chakra, cioè i 7 centri della nostra coscienza: l’Ambra Rossa per il primo, il Muschio per il secondo, il Gelsomino per il terzo, la Rosa per il quarto, l’Ambra Cachemire per il quinto, il Sandalo per il sesto, il Fior di Loto per il settimo. Un massimo esperto egiziano, ai giorni nostri, di Aromaterapia, usata dai Faraoni, che consiglio, poiché è erede di tanta saggezza, oltreché essere Alchimista, Terapista Master Reiki, Chiaroveggente è il Maestro Gamal Abd El Sammie Zaki, che lavora a Giza, al Cairo, presso il negozio di profumi di famiglia. Sotto l’Epoca Imperiale, la regina Cleopatra d’Egitto, distinta per la sua indiscussa bellezza e fascino, è stata associata spesso al culto della dea Iside ed è stata anche ricordata per essere massima esperta di erbe, cosmesi e rimedi naturali, cosicché ancora ai giorni nostri è famoso il Bagno di Cleopatra, un bagno di bellezza a base di latte caldo di capra, miele e oli essenziali, come la rosa, per lo splendore e la nutrizione della pelle, seguito da un massaggio calmante e da una Maschera al viso con proteine e acidi grassi del latte.
È uno dei trattamenti che non mi sono persa durante il mio soggiorno nella penisola dei Sinai, presso la Spa del Reef Oasis Blue Bay Spa Collection e garantisco che, dopo 35 minuti di bagno-idromassaggio di Cleopatra, la cute è risultata molto nutrita e ammorbidita e la sensazione di rilassamento è stata totale. Ancora oggi, nella località egiziana più bella del Mediterraneo, Marsa Matrouh, esiste la piscina sorgiva del diametro di 20 metri, dove la leggendaria regina si nascondeva agli occhi indiscreti per rilassarsi nel suo bagno, presso la fonte naturale. Di lì a pochi chilometri di jeep, si raggiunge l’oasi di Siwa, un luogo magico di fascino, oracoli e benessere, ricco di datteri e ulivi, le cui abitazioni sono realizzate col sale del calmo lago salato che la delimita, insieme ad argilla, sabbia desertica e legno di palme e dove il tempo sembra essersi fermato da allora, quando Cleopatra e Marco Antonio evadevano in intimo ritiro. Siwa è quasi al confine con la Libia, tra le morbide curve di sabbia talcata delle dune, dove la natura invita al silenzio, al relax e alla leggerezza, poiché si vive ancora a lume di candela di cera d’api, in un’atmosfera magica da film, senza elettricità e sistemi di telecomunicazioni ed è molto ricca di acque salate, azzurre e balneabili, o meglio galleggiabili, in quanto possiede le medesime proprietà terapeutiche del Mar Morto. È come varcare la soglia di un mondo antico, dimenticato dal tempo, attraverso il quale i commerci floridi di profumi e incensi, sui cammelli, attraversavano i lunghi deserti. Alessandria d’Egitto, inoltre, oltre ad essere il crocevia degli scambi dei profumieri, è stata una città faro del sapere e della conoscenza, considerata il fulcro della Scienza Astronomica e Astrologica, dato che gli Egizi era esperti a studiare il linguaggio delle stelle e a creare strumenti sofisticati interpretativi per tracciare il cielo, fondati sull’osservazione dei fenomeni e sui calcoli matematici. Cosi, gli Antichi Egizi hanno usato “fiuto” negli affari di profumi, aromi e ingredienti naturali di bellezza, lasciandosi ispirare dallo studio preciso dei fenomeni celesti e intrecciando un legame profondo con la terra e il cosmo intero, secondo il detto ermetico “così in alto, come in basso”. Raphaella Dallarda (INSPATIMEBLOG)

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